Letras: il tango e le sue parole | Paciencia

“Ballando ci si emoziona al suono di un violino, o di un bandoneón, si interpretano ritmi e melodie, si parla di quell’artista o di quell’altro […] Eppure mi sono convinto che […] la maggior parte dei ballerini non abbia piena consapevolezza del significato delle parole che animano i tanghi, i vals e le milonghe che abitualmente si ballano.

La  lingua utilizzata dai parolieri del tango è una mescolanza di idiomi…porteño, lunfardo (verlain di Buenos Aires), spagnolo, castigliano, italiano, ecc.
Inoltre non tutti gli interpreti cantano l’intero tema; questo rende diverse le versioni di uno stesso brano, secondo il cantante o l’orchestra che lo esegue.”

Paciencia Tango

Música: Juan D’Arienzo
Letra: Francisco Gorrindo

Anoche, de nuevo
te vieron mis ojos;
anoche, de nuevo
te tuve a mi lado.
¡Pa qué te habré visto si,
después de todo,
fuimos dos extraños
mirando el pasao!
Ni vos sos la misma,
ni yo soy el mismo.. . ¡
Los años! … ¡La vida!… ¡
Quién sabe lo qué!…
De una vez por todas
mejor la franqueza:
yo y vos no podemos
volver al ayer.
Paciencia… La vida es así.
Quisimos juntarnos
por puro egoísmo
y el mismo egoísmo
nos muestra distintos.
¿Para qué fingir?
Paciencia… La vida es así.
Ninguno es culpable,
si es que hay una culpa.
por eso, la mano
que te di en silencio
no tembló al partir.
Haremos de cuenta
que todo fue un sueño,
que fue una mentira
habernos buscao;
así, buenamente,
nos queda el consuelo
de seguir creyendo
que no hemos cambiao.
Yo tengo un retrato
de aquellos veinte años
cuando eras del barrio
el sol familiar.
Quiero verte siempre linda
como entonces: lo que pasó
anoche fue un sueño no más.

Pazienza Tango

Musica: Juan D’Arienzo
Testo: Francisco Gorrindo

Ieri notte, di nuovo
ti videro i miei occhi;
ieri notte, di nuovo
ti ho tenuto al mio fianco
Perché ti avrei visto
se, 
dopo tutto,
siamo stati due estranei
guardando al passato!
Ne tu sei la stessa,
ne io sono lo stesso…
Gli anni!…La vita!…
Chissà cos’è!..
Una volta per tutte
è meglio la franchezza:
io e te non possiamo
tornare indietro.
Pazienza… La vita è così.
Ci siamo voluti unire
per puro egoismo
e lo stesso egoismo ci mostra diversi.
Perché fingere?
Pazienza… La vita è così.
Nessuno ne ha colpa,
se c’è una colpa.
Per questo, la mano
che ti diedi in silenzio
non tremò andandomene.
Rendiamoci conto
che tutto fu un sogno,
che fu una menzogna
esserci cercati;
così, in buona fede,
ci resta la consolazione
di continuare credendo
che non siamo cambiati.
Io ho un ritratto
di quei vent’anni
quando del quartiere
eri il sole familiare.
Voglio vederti sempre
bella come allora:
quel che è successo ieri notte
fu un sogno,nient’altro.