Letras: il tango e le sue parole | Bajo un cielo de estrellas
“Ballando ci si emoziona al suono di un violino, o di un bandoneón, si interpretano ritmi e melodie, si parla di quell’artista o di quell’altro […] Eppure mi sono convinto che […] la maggior parte dei ballerini non abbia piena consapevolezza del significato delle parole che animano i tanghi, i vals e le milonghe che abitualmente si ballano.
La lingua utilizzata dai parolieri del tango è una mescolanza di idiomi…porteño, lunfardo (verlain di Buenos Aires), spagnolo, castigliano, italiano, ecc.
Inoltre non tutti gli interpreti cantano l’intero tema; questo rende diverse le versioni di uno stesso brano, secondo il cantante o l’orchestra che lo esegue.”
Bajo un cielo de estrellas Vals
Música: Enrique Francini y Héctor Stamponi
Letra: José María Contursi
Mucho tiempo después de alejarme,
vuelvo al barrio que un día dejé…
con el ansia de ver por sus calles
mis viejos amigos, el viejo café.
En la noche tranquilla y oscura
hasta el aire parece decir:
“No te olvides que siempre fui tuya
y sigo esperando que vuelvas a mí”.
En esta noche vuelvo a ser
aquel muchacho soñador
que supo amarte y con sus versos
te brindó sus penas…
Hay una voz que me dice al oído:
“Yo sé que has venido
por ella… por ella !”.
Qué amable y qué triste es a la vez
la soledad del arrabal
con sus casitas y los árboles que pintan sombras.
Sentir que todo… que todo la nombra,
¡qué ganas enormes me dan de llorar!
Bajo el cielo cubierto de estrellas
una sombra parezco al pasar…
No he de verme jamás con aquella
¡qué tanto mi quiso… y hoy debo olvidar!
En la noche tranquila y oscura
hasta el aire parece decir:
“Para qué recordar que fui tuya
si yo ya no espero que vuelvas a mí!”.
Sotto un cielo di stelle Vals
Musica: Enrique Francini y Héctor Stamponi
Testo: José María Contursi
Molto tempo dopo essermene andato
torno al quartiere che un giorno lasciai…
con l’ansia di vedere per le sue strade
i miei vecchi amici, il vecchio caffè.
Nella notte tranquilla e oscura
persino l’aria mi sembra dire:
“Non ti dimenticare che sono sempre stata tua
e continuo a sperare che tu ritorni da me”.
In questa notte torno ad essere
quel ragazzo sognatore
che seppre amarti e con i suoi versi
ti portò le sue pene…
C’è una voce che mi dice all’orecchio:
“Io so che sei venuto
per lei…per lei !”.
Che amabile e che triste è a sua volta
la solitudine della periferia
con le sue casette e gli alberi
che dipingono ombre.
Sentire che tutto…che tutto la nomina,
Che voglia enorme mi danno di piangere!
Sotto il cielo coperto di stelle
un’ombra sembro al passar…
Non devo vedermi più con quella
che tanto mi amò…e oggi devo dimenticare !
Nella notte tranquilla e oscura
persino l’aria sembra dire:
“Perchè ricordare che sono stata tua
se io ormai non spero che ritorni da me !”.