Letras: il tango e le sue parole | Bailarín compadrito

“Ballando ci si emoziona al suono di un violino, o di un bandoneón, si interpretano ritmi e melodie, si parla di quell’artista o di quell’altro […] Eppure mi sono convinto che […] la maggior parte dei ballerini non abbia piena consapevolezza del significato delle parole che animano i tanghi, i vals e le milonghe che abitualmente si ballano.

La  lingua utilizzata dai parolieri del tango è una mescolanza di idiomi…porteño, lunfardo (verlain di Buenos Aires), spagnolo, castigliano, italiano, ecc.
Inoltre non tutti gli interpreti cantano l’intero tema; questo rende diverse le versioni di uno stesso brano, secondo il cantante o l’orchestra che lo esegue.”

Bailarín compadrito Tango

Música y Letra: Miguel Bucino

Vestido como un dandy,
peinado a la gomina
y dueño de una mina,
más linda que una flor,
bailás en la milonga
con aires de importancia
luciendo tu elegancia
y haciendo exhibición.
Cualquiera iba a decirte , Che,
reo de otros días
que un día llegarías
a rey del cabaret,
que pa ́ enseñar tus cortes
pondrías academia
al taura siempre premia,
la suerte que es mujer.

Bailarín compadrito…
Que floreaste tus cortes primero,
en el viejo bailongo orillero
de Barracas al sur.

Bailarín compadrito…
que quisiste probar otra vida,
y a lucir tu famosa “corrida”
te viniste al Maipú…

¡Araca!… cuando a veces,
oís la cumparsita
yo sé cómo palpita tu core,
al recordar, que un día lo bailaste,
de “lengue” y sin un mango
yahora el mismo tango,
bailás hecho un bacán.
Pero algo vos darías,
por ser por un cachito
el mismo compadrito
del tiempo que se fue.
Pues cansa tanta gloria y
un poco triste y viejo
te ves en el espejo, del viejo cabaret.

Bailarín compadrito…
que quisiste probar otra vida,
y a lucir tu famosa “corrida”
te viniste al Maipú…

Ballerino compadrito*  Tango

Musica e Testo: Miguel Bucino

Vestito come un dandy,
pettinato con il gel
e padrone di una tipa, più
bella di un fiore,
balli nella milonga
con aria d’importanza,
mostrando la tua eleganza e
facendo spettacolo.
Chiunque ti diceva, ”che”,
delinquente di altri tempi,
che un giorno saresti arrivato
ad essere il re del cabaret,
che per mostrare i tuoi “cortes”
avresti aperto un’accademia
la fortuna, che è donna,
premia sempre gli audaci.

Ballerino compadrito*,
che hai ostentato i tuoi passi per primo,
nella vecchia balera del sobborgo
al sud di Barracas.

Bailarin compadrito*,
che hai voluto provare un’altra vita
ed esibendo il tuo famoso passo
“corrida” sei venuto al Maipù

Attento! Quando a volte senti
la Cumparcita io so come palpita il tuo cuore
nel ricordare che un giorno lo hai ballato
con il ”fazzoletto da collo”
e senza un soldo e ora c
he sei ricco balli lo stesso tango

Però daresti qualsiasi cosa per essere,
per un momento,
lo stesso compadrito *
del tempo che se ne andò.
Ma tanta gloria stanca e
un po’ triste e vecchio
ti vedi nello specchio
del vecchio cabaret.

Bailarin compadrito*,
che hai voluto provare un’altra vita
ed esibendo il tuo famoso passo
“corrida” sei venuto al Maipù


* Compadrito:  in Lunfardo significa “uomo dei bassifondi, vanitoso, presuntuoso e presuntuoso”

Un ringraziamento a La Milonga di Alvin per la gentile possibilità di condivisone.