Letras: il tango e le sue parole | Palomita Blanca
“Ballando ci si emoziona al suono di un violino, o di un bandoneón, si interpretano ritmi e melodie, si parla di quell’artista o di quell’altro […] Eppure mi sono convinto che […] la maggior parte dei ballerini non abbia piena consapevolezza del significato delle parole che animano i tanghi, i vals e le milonghe che abitualmente si ballano.
La lingua utilizzata dai parolieri del tango è una mescolanza di idiomi…porteño, lunfardo (verlain di Buenos Aires), spagnolo, castigliano, italiano, ecc.
Inoltre non tutti gli interpreti cantano l’intero tema; questo rende diverse le versioni di uno stesso brano, secondo il cantante o l’orchestra che lo esegue.”
Palomita blanca Vals
Música: Anselmo Aieta
Letra: Francisco García Jiménez
Su ausencia esta congoja me dio,
y a veces su recuerdo es un bien que pronto se me ahoga en dolor… Y nada me consuela
de ir siempre más lejos de verme sin ella.
Mi paso va adelante
y atrás el corazón.
El rumbo que me aleja tan cruel, me roba sus caricias de amor,
y sólo el pensamiento la ve,
la escucha embelesado,
la besa con ansias,
la siente a mi lado.
Y voy, así soñando,
más lejos cada vez…
Blanca palomita que pasás volando rumbo a la casita donde está mi amor, palomita blanca, para el triste ausente sos como una carta de recordación… Si la ves a la que adoro,
sin decir que lloro, dale alguna idea
de lo muy amargo que es vivir sin ella, que es perder su amante calor…
Sigan adelante, pingos de mi tropa,
que de un viento errante somos nubarrón y en un mal de ausencia se nos va la vida siempre a la querencia dándole el adiós… ¡Palomita blanca!
vuela noche y día de mi nido en busca
y escribí en el cielo con sereno vuelo:
“No te olvida nunca, sólo piensa en vos”. No sabe aquel que nunca dejó
su amada a la distancia, el pesar
que al alma impone un duro rigor,
que viene de ladero,
que a ratos la nombra
midiendo el sendero,
mirando allá en la sombra
los pagos que dejó…
La he visto entre mis brazos llorar
la he visto al darme vuelta al partir
su tibio pañuelo agitar,
y luego irse achicando
su imagen lejana…
y en mi alma agrandado
su encanto… y esta pena
de no tenerla más…
Piccola colomba bianca Vals
Musica: Anselmo Aieta
Teato: Francisco García Jiménez
La sua assenza mi diede questo dolore
ed a volte il suo ricordo è un bene
che improvvisamente mi affoga con dolore
E niente mi consola
di andare sempre più lontano
di vedermi senza lei.
Il mio passo va avanti
e dietro il cuore.
La percorso che mi allontana tanto crudele,
mi ruba le sue carezze di amore,
e solamente la mia immaginazione la vede,
l’ascolta affascinato,
la bacia impazientemente,
la sente al mio fianco.
E vado, così sognando,
più lontano ogni volta…
Piccola colomba bianca che passa volando
verso la casetta dove è il mio amore,
piccola colomba bianca, la triste assenza
è come una lettera di ricordo…
Se vedi colei che adoro,
senza dirle che piango, falle capire
quanto amaro è vivere senza lei,
ciò che significa perdere il suo caldo amore… Proseguendo il cammino,
sono come una nube temporalesca che erra col vento
e nel terrore di questa assenza, la vita scivola via
verso la sua casa dandole l’addio…
Piccola colomba bianca!
vola notte e giorno alla ricerca del mio nido
e scrisse nel cielo con volo sereno:
“Lui non la dimentica mai, lui pensa solamente a Lei.” Colui che non ha lasciato mai lontano la sua innamorata, non sappia il dispiacere che
all’anima impone un duro rigore,
che viene da un sostenitore,
che a momenti la nomina
pesando sul percorso,
guardando là nell’ombra
le terre che lasciò…
L’ho vista piangere tra le mie braccia
l’ho vista quando io sono andato via
agitare il suo tiepido fazzoletto,
e poi la sua immagine distante…
diventava sempre più piccola
e nella mia anima il suo fascino
si ingrandiva…
e questo dolore di non averla più…
Un ringraziamento a La Milonga Di Alvin per la gentile possibilità di condivisone.