Cambalache | Il Contesto
Durante il XX secolo l’Argentina è stata, come è noto, sottoposta ad una miriade di dittature più o meno militari. Codazzo necessario di queste dittature sono stati i censori, i “paladini del buon costume e delle belle maniere” regolarmente al servizio di chi voleva mettere a tacere la voce della gente (voce che spesso e volentieri è stata messa a tacere con mezzi ancor più brutali della censura, ad esempio facendo scomparire nel nulla qualche decina di migliaia di persone). Uno degli strumenti preferiti dai vari regimi è stata l’infame Secretaría de Prensa y Radiodifusión (SPR), “sancta sanctorum” dei peggiori lacché del potere.
Saldamente protetti dall’apparato repressivo, questi individui si dedicavano a “ripulire” il linguaggio della musica popolare bonaerense (quindi, tout court, del tango). La storia del tango è piena zeppa di episodi avvenuti durante i periodi in cui era costantemente sotto il tacco dei censori, i castratori dell’espressione sociale di una classe.
E’ un comune errore supporre che i testi dei tanghi fossero scritti da illetterati o “gente della strada”. Al contrario, da Pascual Contursi a Homero Manzi, gli autori più celebrati erano persone coltissime e poeti celebrati. Il fatto che scegliessero di scrivere poesia nel linguaggio della gente comune guadagnò loro il rispetto di tutti, tranne (ovviamente) che dell’elite “culturale” che appoggiava il potere dominante. Tra questi autori troviamo anche Enrique Discépolo, di cui è necessario leggere bene questo testo.
Si capirà così meglio perché, nel 1976, poco dopo il golpe militare che portò al potere la sanguinosa e rovinosa giunta di Videla, Massera e Galtieri, una “velina” impose alla radio e alla tv argentina di non trasmettere più “Cambalache”. [RV]
Cambalache è un tango argentino composto nel 1934 da Enrique Santos Discépolo, che fu eseguito in pubblico alla fine dello stesso anno al Teatro Maipo di Buenos Aires. Su richiesta dello stesso Discépolo, fu cantato per la prima volta dalla cantante Sofía “La Negra” Bozán. Cambalache fu uno dei tanghi composti da Discépolo per la colonna sonora del film El Alma del Bandoneón, presentato il 20 febbraio 1935 e diretto dal regista Mario Soffici, nato a Firenze ma trapiantato in Argentina fin dall’età di nove anni. Alcuni altri tanghi presenti nel film erano stati composti assieme a Luis César Amadori, che era nato a Pescara (il padre di Enrique Discépolo, Santo Discepolo, era invece un affermato musicista napoletano); Cambalache, però, è di esclusiva composizione di Enrique Discépolo. Nel film, fu interpretato da Ernesto Famá accompagnato dall’orchestra di Francisco Lomuto.
Il tango fu originariamente composto durante il cosidetto ”Decennio Infame” della storia Argentina, che in realtà di anni ne durò circa tredici. E’ il “Decennio Infame” che viene denunciato nel testo del tango di Discépolo. Ebbe inizio con il colpo di stato del 6 settembre 1930 che destituì il presidente Hipólito Yrigoyen, ed ebbe termine con l’altro colpo di stato del 4 giugno 1943, che destituì il presidente Ramón Castillo e portò praticamente al potere Juan Domingo Perón. Il “Decennio Infame” fu sinteticamente un periodo di restaurazione conservatrice, con tutti i suoi quattro presidenti che si succedettero; fu segnato anche da una pesante crisi economica, da un ristagno generalizzato della società e da campagne “moralizzatrici”. Così, i governi del Decennio Infame arrivarono a proibire qualsiasi espressione considerata “immorale” riguardo ai costumi o al paese, qualsiasi riferimento alle pratiche sessuali e all’ubriachezza, e persino il lunfardo, il linguaggio popolare bonaerense frammisto di italianismi (perlopiù liguri). La censura lavorava a pieno regime, e anche Cambalache vi ricadde con il divieto di trasmetterlo per radio.
Nel 1949, quando Perón era già saldamente al potere e capo del governo, gli amministratori della SADAIC, la SIAE argentina, richiesero al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni che le restrizioni su Cambalache fossero annullate, senza alcun risultato. Il 25 marzo 1949 vi fu un incontro diretto con Perón, durante il quale il primo ministro affermò di ignorare l’esistenza di tali direttive censorie, che rimosse. Sebbene la canzone avesse avuto un’origine contestualizzata, la denuncia che contiene dei mali della società ha assunto realmente un carattere universale e applicabile ad ogni paese del mondo. Cambalache non è un termine esclusivamente argentino: si usa anche in Bolivia, in Cile, in Paraguay e in Uruguay, e, come il rispettivo verbo cambalachar è di lontana origine portoghese (cambar “scambiare”). In genere indica un “robivecchi”, un “rigattiere”, ma si usa anche per indicare un luogo o una situazione dove predominano il disordine e il rumore. [RV, 10.12.17]
NOTE SUI PERSONAGGI CITATI
a cura di Marcia Rosati
- Alexander Stavisky
Truffatore internazionale morto suicida in un carcere di Baiona (Bayonne, in Francia) nel 1934. - Don Bosco
Fondatore dell’ordine dei Salesiani, canonizzato da Pio XI nello stesso anno. Qui citato ad emblema della santità e di una esistenza votata all’altruismo. - Don Chicho
Nomignolo di Juan Galiffi, capo della mafia argentina,arrestato e processato nel 1932. - Primo Carnera
Pugile italiano campione mondiale dei pesi massimi nel 1933. - ..maquiavelos
Nel contesto colloquiale del testo si riferisce non tanto al Niccolò Machiavelli letterato e funzionario cinquecentesco (Il Principe) quanto alla accezione più consuetamente popolare di: “persona furba e calcolatrice”. - La Mignón
Dal francese “mignonne”, che significa graziosa, amata, prediletta ma anche “amante”. E’ con quest’ultimo significato che qui Discépolo usa il termine: come sinonimo di “mantenuta” appunto.
- San Martín
José de San Martín, generale e politico argentino che concepì e mise in atto il piano dell’indipendenza dell’Argentina, del Cile e del Perù, nel quadro dell’emancipazione del continente sudamericano. - Napoleón
Insieme a San Martín, questo personaggio storico universalmente conosciuto per le sue imprese militari viene intenzionalmente mescolato da Discépolo agli altri più effimeri “eroi” da rotocalco sportivo o sensazionalista.
Parti tratte da Antiwarsongs.org